DOVE ABITANO LE FUNZIONI
DOVE ABITANO LE FUNZIONI

DOVE ABITANO LE FUNZIONI

“La vita deve essere vissuta come gioco, si può scoprire di più su una persona in un'ora di gioco, che in un anno di conversazione.”  Platone

 

Cosa vuole dirci Platone con questo pensiero? Se vogliamo essere più precisi "osservazione".

Di cosa si è accorto osservando l'uomo giocare?

Forse di qualcosa di misterioso, che vive in lui è che la filosofia e la scienza con difficoltà tentano di afferrare. Forse quella magia che va oltre la ragione e che la religione e la scienza cercano di possedere, e che alcune filosofie definiscono con illusione.

Che non esite una creazione originaria, ma che è l'uomo a creare la sua realtà individuale e collettiva.

Dove nascono le funzioni del pensiero e dove abita il respiro e il cuore sul nostro pianeta ?

Sono le emozioni a creare funzioni o l'esperire a creare emozioni che creato funzioni. A quali livelli le funzioni organizzano apprendimenti e capacità.

Come avvengono gli apprendimenti, si sviluppano in quanto potenziali o possono degenerare colpiti nell'emozione?

Quali sono i processi neurofisiologici e neurocognitivi osservabili quindi durante un ora di gioco?

Cosa porta un bambino a sperimentare il pieno e il vuoto fuori di se, agirlo interiormente nel bisogno di nutrirsi, e infine sentirne ancora il piacere e l'angoscia di perdere il frutto delle sue fatiche. 

Ogni bambino se osservato è l'immagine alchemica del creatore, con una naturale competenza verso la biologia, la chimica, la geometria, e permettetemi "la bellezza" che ne deriva.

Ogni opera è buona e bella perchè nasce dall'intelligere, non bisognerebbe valutarla, se non in termini di senso, per il benessere di chi l'ha prodotta e di chi l'osserva godendone.

Ma quanti, difronte alla bellezza di un opera d'arte si emozionano, nel silenzio e nell'immobilità del corpo in contemplazione.

Questa è la contemplazione con cui Platone osserva l'uomo che gioca, la bellezza del suo giocare che non appare nei dialoghi ad essume mistero e verità.

Il "giocare" fuori dalla temporalità, in un altro mondo.Per il bambino c'è solo lo spazio e le sue leggi e i dialoghi sono interiori.

Solo nella relazione il linguaggio prende forza e volontà. Nel gioco i bambini imparano a prendere forma per mezzo del ritmo con cui il sistema neurovegetativo si sviluppa creando le funzioni.

E' importante "sapere" per aiutare il bambino, un sapere che dal cuore, altrimenti è lui a pagare dei perchè senza risposta.

Buona Ricerca !

 

 

    

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